Aggiornamento 31 gennaio 2020 nuovo coronavirus 2019-nCoV

Situazione a livello globale al 31 gennaio 2020 (dati ECDC):

  • 9834 casi confermati per il nuovo coronavirus (2019-nCoV) nel mondo;
  • 17 tra gli operatori sanitari;
  • 213 morti (tutte in Cina, 204 nella provincia di Hubei);
  • Paesi interessati dai casi: Cina (9723), Tailandia (14), Giappone (14), Singapore (13), Taiwan (9), Australia (9), Malesia (8), Corea del Sud (7), Stati Uniti (6), Francia (6), Germania (5), Vietnam (5), Emirati Arabi Uniti (4), Canada (3), Italia (2), Finlandia (1), Nepal (1), Sri Lanka (1), Cambogia (1), Filippine(1), India (1).

La maggior parte dei casi si sono verificati nella città di Wuhan, alcuni in altre città della Cina con storia di viaggi a Wuhan. Si sono verificati casi anche tra il personale sanitario venuto a stretto contatto con i pazienti. Casi importati si sono verificati in altri Paesi.

Le prime indagini epidemiologiche hanno dimostrato che (fonte The New England Journal of Medicine):

  • il periodo di incubazione può arrivare a circa 14 giorni, ma la maggior parte dei casi si manifesta nei primi 7 giorni;
  • il tasso di riproduzione R0 si attesta intorno a 2;
  • la maggior parte dei casi giunge in ospedale dopo vari giorni dall’inizio della sintomatologia (in media dopo circa 10 giorni).

 

 

 

In data 30/01/2020 l’OMS ha deciso di far scattare la procedura per le emergenze sanitarie di interesse internazionale (Public Health Emergency of International Concern, PHEIC), ritenendo comunque possibile interrompere la diffusione del virus mediante la messa in atto di misure severe al fine di diagnosticare precocemente i casi e quindi isolarli e trattarli; identificare i contatti e promuovere le misure di isolamento sociale commisurate al rischio di contrarre l’infezione.

La valutazione del rischio da parte dell’OMS resta invariata:

–              molto alto in Cina;

–              alto nella regione;

–              alto a livello globale.

Resta invariata anche la raccomandazione di effettuare lo screening delle uscite negli aeroporti come parte di una serie completa di misure di contenimento.

 

Aggiornamenti dall’Italia:

30/01 Riunione della task-force e comunicazione della presenza dei  primi due casi di Coronavirus in Italia, una coppia di turisti cinesi, confermati dall’Istituto Spallanzani, dove sono ricoverati in isolamento dal 29 gennaio. Sono state messe in atto tutte le opportune misure di isolamento e di indagine epidemiologica per individuare potenziali situazioni di rischio. In via cautelativa, con un’ordinanza del Ministro della Salute, sono stati sospesi tutti i voli da e per la Cina. Posticipato di 24 ore il rientro dei cittadini italiani da Wuhan.

31/01 Riunione della task-force e, in seguito alla dichiarazione di emergenza internazionale dell’OMS, attivazione degli strumenti normativi precauzionali previsti nel nostro Paese in questi casi (come già avvenuto nel 2003 in occasione dell’infezione Sars). Le misure assunte sono di carattere precauzionale e collocano l’Italia al più alto livello di cautela sul piano internazionale. Emessa una nuova circolare ministeriale con oggetto la gestione dei contatti degli eventuali casi individuati.

Per ridurre l’esposizione e l’eventuale trasmissione del nuovo coronavirus identificato in Cina, il Ministero della Salute raccomanda ai viaggiatori di:

  • vaccinarsi contro l’influenza almeno 2 settimane prima della partenza;
  • valutare la possibilità di posticipare viaggi nelle aree colpite non strettamente necessari;
  • evitare il contatto diretto con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute;
  • lavarsi spesso le mani, soprattutto dopo il contatto diretto con persone malate;
  • evitare di visitare mercati ittici o di animali vivi;
  • evitare il contatto diretto con animali da allevamento o selvatici vivi o morti;
  • rispettare l’igiene respiratoria se si hanno sintomi di infezione respiratoria acuta: evitare contatti ravvicinati, coprire starnuti e colpi di tosse con un fazzoletto, preferibilmente monouso, indossare una maschera chirurgica e lavarsi le mani;
  • al ritorno, se non si è cittadini che vivono in Italia, per qualsiasi necessità contattare l’Ambasciata o il Consolato del proprio Paese;
  • se nelle due settimane successive al ritorno da aree a rischio si dovessero presentare sintomi respiratori (febbre, tosse secca, mal di gola, difficoltà respiratorie) a scopo precauzionale contattare gratuitamente il numero di pubblica utilità 1500 del Ministero della Salute.

 

 

Per ulteriori informazioni:

Ministero della Salute:

http://www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus/homeNuovoCoronavirus.jsp

World Health Organizzation:

https://www.who.int/emergencies/diseases/novel-coronavirus-2019

European Centre for Disease Prevention and Control, ECDC:

https://www.ecdc.europa.eu/en/novel-coronavirus-china

Centers for Disease Control and Prevention, CDC:

https://www.cdc.gov/coronavirus/2019-ncov/index.html