Cosa fare prima, durante e dopo il viaggio

25 Lug, 2019 | Utilità

Comportamenti corretti prima del viaggio

Prima di ogni viaggio è opportuno rivolgersi sempre con ampio anticipo (da 15 a 30 giorni) all’ambulatorio di Medicina dei viaggiatori dell’Asl locale per ricevere informazioni sulle regole di prevenzione, sulle vaccinazioni necessarie e raccomandate per il Paese che si intende visitare e sull’eventuale necessità della profilassi antimalarica. Informarsi presso l’agenzia di viaggi circa la possibilità di stipulare un’assicurazione, che garantisca l’eventuale rimborso delle spese sanitarie sostenute all’estero, compreso il rimpatrio: il costo delle cure sanitarie, infatti, potrebbe essere molto elevato. I viaggi organizzati spesso prevedono già un’assicurazione effettuata dall’agenzia stessa, tuttavia è bene accertarsene prima di partire.

Comportamenti durante il viaggio

Consumo di acqua e di alimenti

Le infezioni trasmesse da acqua e alimenti infetti (diarrea del viaggiatore, epatite A, febbre tifoide, colera) rappresentano un importante rischio per la salute di chi viaggia all’estero, in particolare nei Paesi con scarse condizioni igieniche. Per prevenire queste infezioni, ecco i comportamenti corretti da seguire: lavarsi le mani prima di mangiare e dopo l’uso dei servizi igienici; bere acqua soltanto se contenuta in bottiglie integre e sigillate (se proprio si deve usare acqua non in bottiglia, farla bollire per almeno un minuto); non aggiungere ghiaccio alle bevande; stare attenti alle spremute fresche di frutta; evitare di lavarsi i denti con acqua non potabile, idem per piatti e stoviglie; consumare cibi solo se ben cotti e ancora caldi; mangiare frutta e verdure crude solo e soltanto se sbucciate personalmente; non consumare latte e latticini non pastorizzati; evitare i gelati di origine dubbia; evitare il consumo di maionese e altre salse o budini fatti in casa; evitare gli alimenti venduti da ambulanti; evitare antipasti a base di creme o besciamelle. Per proteggersi da alcune malattie trasmesse da acqua e alimenti infetti esiste la possibilità di vaccinarsi contro l’epatite A, la febbre tifoide e il colera.

 

Punture di insetti

Alcuni insetti, tra cui le zanzare, possono trasmettere varie malattie (malaria, febbre gialla, encefalite giapponese, dengue); è pertanto indispensabile proteggersi dalle loro punture, sia di giorno sia di notte, seguendo queste regole: indossare indumenti che coprano il più possibile la pelle, di colore chiaro e in fibra naturale; non camminare a piedi nudi, utilizzare sempre scarpe chiuse; sulle parti esposte applicare insetto-repellenti (a base di uno di questi composti: DEET, KBR, PMD o AMP), così come sopra i vestiti, soprattutto la sera, ripetendo l’applicazione ogni 3-4 ore; evitare di svolgere attività sportive nelle ore serali e di stare all’aperto fra il tramonto e l’alba; evitare profumi e dopobarba perché attraggono le zanzare; in caso di pernottamento in edifici privi di aria condizionata utilizzare zanzariere e/o diffusori elettrici di insetticidi; dormire sotto zanzariere perfettamente integre, meglio se trattate con insetticidi; in caso di febbre si consiglia di non assumere aspirina o prodotti derivati (controindicati in caso di dengue) senza aver prima consultato un medico. Per proteggersi da alcune malattie trasmesse da insetti e parassiti esiste la possibilità di vaccinarsi contro la febbre gialla, l’encefalite giapponese, l’encefalite da zecche.

 

Acque di balneazione

A volte nelle acque dolci (laghi, fiumi, stagni) sono presenti microrganismi patogeni che possono infettare l’uomo per ingestione, inalazione o semplice contatto. Le conseguenze più frequenti nei viaggiatori sono diarrea, infezioni respiratorie, urinarie o infezioni delle ferite. Generalmente i bagni in mare non comportano rischi di malattie infettive. Precauzioni da prendere: non ingerire mai l’acqua dei fiumi, laghi, stagni; nelle zone tropicali evitare di fare il bagno in acque dolci perché queste possono essere infestate da parassiti che, penetrati nell’organismo attraverso la cute, possono procurare diverse malattie; solo le piscine con acqua clorata sono sicure per la balneazione; indossare scarpe per camminare sulla spiaggia, sulle rive dei corsi d’acqua e nei terreni fangosi; non nuotare a stomaco pieno e soprattutto dopo aver bevuto alcolici; non stendersi a prendere il sole a diretto contatto con la sabbia o con il terreno; in alcune zone costiere si consiglia di fare il bagno con calzature leggere (protezione da coralli, crostacei, fauna marina velenosa).

 

Esposizione al sole

Un’esposizione solare intensa e prolungata, un clima caldo umido e grandi sbalzi di temperatura tra il giorno e la notte possono mettere a repentaglio la salute di chi viaggia. Sia le scottature sia la perdita di acqua e di sali con la sudorazione possono provocare gravi disturbi nel viaggiatore. È quindi indispensabile proteggersi nel modo seguente: esporsi molto gradualmente e lentamente alla luce solare diretta; evitare di esporsi al sole nelle ore centrali della giornata e proteggersi da raggi solari intensi con occhiali da sole, cappello (meglio se con visiera) e abbigliamento leggero e di colore chiaro che copra braccia e gambe; utilizzare sempre crema solare ad alta protezione da spalmare su tutte le superfici cutanee scoperte; non dimenticare che le creme solari protettive prevengono le scottature non l’abbronzatura e che anche le persone abbronzate se non si proteggono dal sole possono avere danni alla pelle; evitare di esporsi al sole durante la gravidanza; bere sempre abbondantemente, per lo meno 2 litri di acqua al giorno, ogni 15-20 minuti; evitare le bevande alcoliche perché contribuiscono alla disidratazione; le persone più anziane devono sforzarsi di bere di più quando è caldo poiché il senso della sete diminuisce con l’età; evitare sforzi fisici o attività sportive intense nelle ore più calde della giornata; verificare che i farmaci che si assumono non aumentino la sensibilità ai raggi solari (contraccettivi orali, alcuni antibiotici, diuretici, antinfiammatori); non esporsi mai a temperature basse senza essere ben protetti dai vestiti e coprire soprattutto mani, piedi e capo; proteggersi dal vento che tende a raffreddare la superficie corporea.

 

Contatti con animali

I morsi e le punture di alcuni animali possono provocare gravi ferite e trasmettere malattie.  La rabbia è trasmessa all’uomo dal morso di cani, ma anche di scimmie, volpi, procioni, manguste, moffette, lupi, pipistrelli, sciacalli e talvolta gatti. La rabbia è presente in molti paesi dell’Africa e dell’Asia (India, Cina, Nepal, Indonesia, Thailandia, Cambogia, Pakistan, Marocco). Precauzioni da prendere: se il rischio di rabbia è importante nel Paese che si intende visitare, consultate un medico prima di partire per valutare l’opportunità di una vaccinazione antirabbica; nei Paesi in cui è presente la rabbia evitare qualunque tipo di contatto con animali domestici (cani, gatti); evitare qualunque tipo di contatto con gli animali selvatici liberi o in cattività (come le scimmie); evitare comportamenti che possano sorprendere, spaventare o minacciare gli animali; vigilare affinché i bambini non si avvicinino agli animali, non li tocchino e non li provochino; in caso di morso, lavare immediatamente la ferita con un disinfettante o con acqua e sapone e consultare immediatamente un medico. Per proteggersi è disponibile il vaccino contro la rabbia.

 

Altitudine

Raggiungere alte quote (oltre 2.500 metri) in breve tempo può creare problemi alla salute anche a persone sane e allenate, ma particolarmente a chi già presenta una malattia cardiaca, polmonare, disturbi circolatori, anemia. Oltre i 1.500 metri, ma specialmente oltre i 3.500 metri, si può avere mal di montagna e tutte le sue complicazioni (mal di testa, vertigini, insonnia, senso di affaticamento, diminuzione dell’appetito, nausea, frequenza del battito del cuore aumentata, difficoltà respiratorie) che possono avere anche conseguenze molto gravi. Chi si reca in altitudine deve seguire le seguenti raccomandazioni: prima di partire per un soggiorno in alta quota rivolgersi sempre al proprio medico, soprattutto se si è ipertesi o si hanno malattie cardiache, polmonari o del sangue (anemia); non avere mai fretta nelle salite; evitare di fumare e di bere alcolici; sopra i 2.000 metri non superare più di 400-500 metri di dislivello nella stessa giornata. Ogni 1.000 metri di dislivello è raccomandabile pernottare per due notti consecutive alla stessa altitudine; sono necessarie almeno 2-3 notti di acclimatazione oltre i 3.000 metri per prevenire il mal di montagna; evitare viaggi di un giorno che prevedano il dormire in altitudine a livelli superiori a 2.750 metri; attenzione alle altitudini non evidenti: l’aeroporto di Città del Messico per esempio si trova a 2.200 metri, quello di La Paz in Bolivia a oltre 3.500 metri; alla comparsa dei sintomi occorre scendere di quota e contattare subito un medico; esistono dei farmaci per prevenire il mal di montagna, da assumere soltanto dietro indicazioni del medico; bere sempre abbondantemente per evitare la disidratazione.

 

Le malattie infettive

Durante un viaggio i rapporti sessuali non protetti con partner occasionali rappresentano un grave rischio di contrarre alcune malattie (HIV, epatite A, B, C, D sifilide, gonorrea, herpes genitale, papillomavirus). Nei rapporti sessuali deve essere sempre utilizzato il preservativo. In molti Paesi in via di sviluppo il sangue e i derivati del sangue possono non essere disponibili in tutte le strutture sanitarie e laddove disponibili non è detto che siano sicuri. In questi Paesi la trasfusione di sangue può comportare il rischio di trasmissione di infezioni come epatite B, epatite C, Hiv. Precauzioni da prendere: i viaggiatori con malattie come l’emofilia o la talassemia, che potrebbero necessitare di trasfusione di sangue, dovrebbero evitare viaggi non necessari nei Paesi in via di sviluppo; ogni viaggiatore deve portare con sé un documento che indichi il gruppo sanguigno, i problemi di salute e i farmaci che prende regolarmente; non toccare mai a mani nude sangue o altre sostanze biologiche che potrebbero essere contaminate; evitare di sottoporsi a interventi, anche piccoli, di tatuaggi, di piercing o di agopuntura; chi deve fare uso regolare di siringhe (come i diabetici) dovrebbe portarne con sé un numero sufficiente, nonché avere una prescrizione medica che ne giustifichi l’uso e il trasporto in aereo. Per proteggersi da alcune delle malattie suddette sono disponibili i vaccini contro l’epatite A e B e il papillomavirus (HPV).

 

La sicurezza personale

La principale causa di morte nei viaggiatori sono gli incidenti, principalmente quelli stradali, ma anche quelli legati alla balneazione (annegamenti, traumi da tuffi). Si stima che nel mondo 1,3 milioni di persone muoiano ogni anno a causa di incidenti stradali e 50 milioni restino feriti. Precauzioni da prendere: usare sempre le cinture di sicurezza; rispettare i limiti di velocità; non guidare dopo aver bevuto alcol; informarsi sulle norme stradali (attenzione alla guida a sinistra), sullo stato dei veicoli presi a noleggio e sullo stato delle strade; prima di affittare un’auto verificate lo stato dei pneumatici, delle cinture di sicurezza, della ruota di scorta, dei fanali, dei freni; informarsi sulle regole non scritte della circolazione (per esempio, clacson o segnale luminoso prima del sorpasso); non avventurarsi in strade sconosciute e non illuminate; di notte evitare di circolare in moto o biciclette e indossare sempre il casco. I principali rischi per la salute legati alle acque di balneazione sono l’annegamento e i traumi. Precauzioni da prendere: lasciar trascorrere almeno 3 ore tra il pasto e il bagno; non bere alcolici prima del bagno; rispettare sempre le “bandiere rosse”, tutti i segnali di divieto e di pericolo e le indicazioni dei bagnini; sorvegliare costantemente i bambini che giocano in acqua o nelle sue vicinanze; verificare la profondità dell’acqua ed evitare di immergersi o tuffarsi in un’acqua torbida che può nascondere persone e oggetti sommersi; portare, se possibile, una giacca di salvataggio, tener conto delle maree e delle correnti (soprattutto quelle dell’oceano).

 

Il mal d’aereo (o di nave)

Il viaggio aereo, soprattutto di lunga percorrenza, espone i passeggeri a diversi fattori che possono avere effetti sulla salute e sul benessere. Sono particolarmente a rischio le persone con problemi sanitari preesistenti e quelli in trattamento farmacologico, a cui si consiglia di consultare un medico. Il viaggio in aereo è controindicato alle donne nell’ultimo mese di gravidanza. Il mal d’aereo è dovuto principalmente a fenomeni di turbolenza severa (vuoti d’aria), mentre il mal di nave si associa al mare mosso. Ciascuno ne può soffrire con diversi gradi di intensità. È raro sotto i 2 anni, ha un massimo di incidenza intorno ai 12 anni e diminuisce in maniera consistente dopo i 50. Le donne sono colpite 3 volte più degli uomini, con un picco di sensibilità 3 giorni prima e 5 giorni dopo le mestruazioni. Precauzioni da prendere: evitare i pasti abbondanti durante il viaggio; non bere alcolici e caffè durante il viaggio e nelle 24 ore precedenti; preferire le posizioni tranquille; richiedere un posto sull’aereo a metà cabina dove i movimenti sono meno pronunciati; consultare il medico per sapere quali farmaci portare con sé per prevenire la sintomatologia.

 

Il jet lag

I viaggi aerei in Paesi lontani possono comportare, con l’attraversamento in breve tempo di molti fusi orari, un’alterazione della regolazione del sonno, della fame e del rendimento fisico e intellettivo. Questo insieme di alterazioni, definito jet lag, si manifesta con malessere generale, insonnia durante la notte, sonnolenza durante il giorno, nervosismo, nausea, disturbi intestinali, riduzione dell’appetito, riduzione delle prestazioni fisiche e mentali, anche del 10%. L’organismo impiega circa da 4 a 6 giorni per riadattarsi completamente. I disturbi sono generalmente maggiori e più intensi nei viaggi verso est, mentre nei viaggi verso ovest è più facile adattarsi, allungando il riposo notturno. Il jet-lag non può essere prevenuto, ma se ne possono ridurre gli effetti. Le misure da adottare sono: chiedere consiglio al proprio medico prima del viaggio sulle modalità di assunzione dei farmaci normalmente presi a un orario prestabilito, come insulina o anticoncezionali; essere ben riposati prima della partenza e dormire durante il volo (nelle due notti precedenti il viaggio si consiglia di andare a letto più tardi del solito se si viaggia verso ovest o prima del solito se si viaggia verso est); consumare pasti leggeri e limitare l’uso di alcol e di caffeina; a destinazione, cercare di dormire più tempo possibile, soprattutto di notte; esporre l’organismo in modo controllato alla luce e al buio; utilizzare farmaci per dormire solo sotto stretto consiglio medico.

 

Il rischio trombosi

La prolungata immobilità, specialmente quando si sta tanto seduti, può portare a un ristagno di sangue nelle gambe e ciò può favorire lo sviluppo di trombi nelle vene profonde delle gambe, condizione che prende il nome di trombosi venosa profonda. Normalmente questi trombi sono piccoli e non provocano sintomi, quelli più grossi possono determinare rigonfiamento delle gambe, indolenzimento e dolore. Il rischio di trombosi venosa profonda è maggiore per i viaggi aerei  che durano più di 3 ore. Per prevenire questa malattia esistono alcuni comportamenti da seguire: nei viaggi aerei di lunga percorrenza alzarsi e passeggiare lungo il corridoio ogni 2-3 ore; muovere spesso le gambe durante il volo; evitare di incrociare le gambe e di assumere posizioni che possano ridurre il flusso del sangue; riporre il bagaglio a mano in posizione che permetta di muovere gli arti; indossare vestiti ampi e confortevoli; slacciare o togliere le scarpe, non indossare cinture troppo strette; bere abbondanti quantità di acqua; evitare il consumo di alcol, caffè e farmaci che inducono il sonno; i viaggiatori a rischio (fumatori, donne in gravidanza, soggetti obesi, persone con difetti della coagulazione, soggetti con precedenti episodi di trombosi venosa, con tumori o che hanno subito interventi chirurgici recenti) dovrebbero valutare con il medico l’opportunità di eventuali trattamenti farmacologici.

 

Comportamenti corretti dopo il viaggio

Una volta a casa, si raccomanda di consultare sempre un medico se, al ritorno da un viaggio in un Paese tropicale o subtropicale, insorge uno dei seguenti sintomi: febbre (anche modesta), diarrea, dolori addominali, eruzioni cutanee, tosse persistente. Bisogna tenere presente che molte malattie delle zone tropicali hanno un lungo periodo di incubazione.