Pellegrinaggio alla Mecca – raccomandazioni sanitarie

In previsione del pellegrinaggio alla Mecca (Hajj) che quest’anno si tiene dal 9 al 14 agosto, il Ministero della Salute ha varato una circolare con le raccomandazioni sanitarie da applicare.

Il Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (ECDC) ha pubblicato una valutazione rapida del rischio dal quale emerge che il rischio per i cittadini europei di contrarre un’infezione durante il pellegrinaggio alla Mecca sia generalmente basso, e che il rischio maggiore sia rappresentato dalle malattie trasmesse da alimenti e acqua e dalle malattie respiratorie.

Tuttavia, si richiama l’attenzione sulla possibile importazione di:

  • casi di MERS-CoV che continua ad essere segnalata nella Penisola Arabica, soprattutto per pellegrini ospedalizzati in Arabia Saudita;
  • casi di dengue, che è endemica nelle regioni occidentali dell’Arabia Saudita;
  • casi di Alkhumra2, una febbre emorragica trasmessa dalle zecche del bestiame, incluse le pecore, e la cui diagnosi differenziale va presa in considerazione per altre febbri emorragiche;
  • infezioni da batteri antibiotico-resistenti, soprattutto da Enterobatteriacee produttrici di carbapenemasi, da Actinobacter baumanii resistente ai carbapenemi e da batteri multi-farmaco resistenti.

I pellegrini che si recano alla Mecca, sia adulti che bambini, dovrebbero essere in regola con le vaccinazioni di routine ed in particolare dovrebbero aver ricevuto due dosi di vaccino contro il morbillo.

Le autorità saudite richiedono ai viaggiatori internazionali in arrivo il certificato di vaccinazione menigococcica, che deve essere stata effettuata almeno 10 giorni prima della partenza con vaccino quadrivalente (ACYW) polisaccaridico o con vaccino quadrivalente (ACYW) coniugato. Per i viaggiatori provenienti dall’Italia non è richiesta la vaccinazione contro la febbre gialla, né la profilassi antimalarica. Altre vaccinazioni raccomandate: epatite A e B, febbre tifoide, eventualmente rabbia.

Le autorità saudite, oltre alle misure di igiene, raccomandano di assumere fluidi in quantità sufficiente (il medico curante dovrebbe adeguare la dose di diuretici, che facilita la disidratazione e che può interferire con la termoregolazione) ed evitare l’esposizione diretta ai raggi solari, soprattutto alle persone anziane; di indossare una mascherina quando si frequentano luoghi affollati; di evitare di recarsi in luoghi in cui sono presenti dromedari; di radersi solo presso barbieri autorizzati e utilizzando lame monouso; di avere rapporti sessuali protetti; di consumare alimenti cotti, soprattutto se a base di carne o latte di dromedario.

I pellegrini, al ritorno in Italia, dovrebbero consultare un medico se avvertono sintomi gastrointestinali, respiratori o di altro tipo soprattutto entro due settimane dal viaggio e informare il medico di essersi recati in pellegrinaggio in Arabia Saudita. In caso di ospedalizzazione entro un anno dal pellegrinaggio, il paziente dovrebbe informare il medico affinché possa valutare correttamente eventuali antibioticoresistente.